ALLE PRESE CON LA FRUSTRAZIONE
por WebMaster em STUM WORLDAtualizado em 12/01/2009 19:03:10
(Maria Silvia Orlovas - [email protected])
Traduzione di Angela Li Volsi - [email protected]
Da quando siamo nati, abbiamo imparato che non è tutto quello che desideriamo che si realizza. Tuttavia, molti di noi, anche se cresciuti, laureati in diversi corsi e Facoltà, dopo aver vissuto all’estero, essere passati per matrimoni e separazioni, continuano ad agire come bambini viziati che non sopportano di ricevere un “no” come risposta. Purtroppo, la vita è piena di “no”.
Il sentimento di frustrazione non è niente facile. Lo proviamo quando ci innamoriamo di qualcuno che non ci desidera, quando vogliamo essere promossi in un concorso e non otteniamo il voto necessario, quando vogliamo che nostro figlio si comporti nella maniera che ci sembra giusta e lui non ci ascolta, quando vogliamo un nuovo impiego che non si presenta... o persino nelle cose semplici che vanno storte, come -per esempio- arrivare troppo tardi al cinema o subire una sgarberia nel traffico. Le situazioni possono essere banali o essere realmente cariche di significato, ma l’energia della contrarietà e della rabbia per non essere riusciti nel nostro intento proviene dalla stessa fonte: il nostro ego.
Amico lettore, non pensare che sono contro l‘ego o che sto per dire che dobbiamo ispirarci in un essere di luce come Madre Teresa e immaginare che non dobbiamo soffrire con le contrarietà della vita, perché questa sarebbe la situazione ideale, una sublimazione della nostra personalità e una visione profonda e costante come deve essere quella di qualcuno realmente spiritualizzato. Ma noi non siamo così. Perlomeno finora, siamo persone comuni che in certi momenti trovano un maggiore equilibrio e in altri soffrono, si disorientano e perdono la ragione.
Provare rabbia è naturale, sentire un’angoscia nel cuore e dire un sacco di cose sgradevoli per pentirsene subito dopo. Quello che non è normale è mantenere questa vibrazione e accogliere la rabbia come consolazione e la vendetta come sollievo, perché queste energie provocano molto dolore, causano malattie e non permettono la nostra evoluzione. Questo senza parlare degli spiriti che si collegano alla nostra infelicità per farci pagare errori del passato e del presente.
Molte situazioni possono essere considerate come prove nella nostra evoluzione: a seconda dei nostri atteggiamenti possono semplicemente risolversi e far ritornare tutto tranquillo.
Angela arrivò da me dietro indicazione di un professionista della salute.
Era una bella giovane nel fiore dei suoi ventisei anni che aveva deciso di andare a vivere da sola e stava soffrendo per poter far fronte alla sua decisione. Lontano dai genitori da piú di un anno, stava trovando delle difficoltà per pagare i suoi conti alla fine del mese, ma non voleva tornare a vivere con la famiglia, perché l’avrebbe considerato un retrocesso. Questo me lo raccontò dopo una sessione di Vite Passate dove era venuta fuori un‘esistenza in cui era stata un giovane nato da una famiglia molto semplice di contadini, andato via da casa in cerca di fortuna e libertà. Dopo molte sofferenze, aveva finito col ritornare al convivio familiare, ma non aveva potuto mai piú rivedere i genitori, morti durante la sua assenza...
Alle volte la famiglia è fonte di molte frustrazioni; degli amici, è meglio neanche parlarne... Anche quando non siamo riconosciuti nel campo professionale ci sentiamo frustrati, perché niente di tutto questo dipende da noi, dal nostro impegno di agire per il meglio o dal nostro desiderio di ottenere dei risultati.
In tal modo, le frustrazioni costanti ci possono portare alla depressione, a uno stato pietoso provocato dalle contrarietà. Che cosa possiamo fare per cambiare tutto questo?
Angela soffriva terribilmente, perché stava affrontando esattamente questa situazione.
“Non so cosa fare, sono piena di debiti e non riesco a cambiare impiego. Mi presento come candidata, arrivo quasi alla porta del nuovo impiego, e il posto se lo prende sempre un altro”, mi disse amareggiata.
Le suggerii di pensare alla possibilità di ritornare in seno alla famiglia: per fortuna aveva una famiglia sana e questo legame è molto importante nella vita delle persone. Tutti noi, per difficili che possano essere i rapporti, abbiamo sempre la famiglia come punto di riferimento, e spiritualmente abbiamo imparato che non stiamo insieme per caso. Al contrario, si tratta di un impegno spirituale che abbiamo preso e un’occasione di scambi di esperienze.
So che seguire il mio suggerimento non era facile, perché ogni giovane vuole la sua libertà e ritornare indietro in un cammino esige una buona dose di umiltà, ma dobbiamo ricordare che umiltà non significa umiliarsi, diventare inferiori, anzi, non dovrebbe essere neanche un sacrificio. Tornare indietro, in questo caso, poteva addirittura essere un atto di saggezza e di amor proprio. Perché rimanere frustrata e piena di debiti quando la vita poteva essere molto piú facile?
Tutto cambia a seconda della maniera come vediamo i problemi. Ogni giorno la vita ci offre esperienze e scelte che possono essere lezioni trasformatrici o fonti di dolore e tristezza. Puoi scegliere di non soffrire cambiando la maniera di affrontare i fatti.
Buona fortuna!
Maria Silvia Orlovas