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Il nostro vuoto esistenziale di tutti i giorni
por WebMaster
Traduzione di Angela Li Volsi -
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Che cosa sta succedendo nei nostri rapporti con gli altri?Il problema è che la nostra vita è vuota perché non conosciamo l’amore; conosciamo sensazioni, conosciamo esigenze sessuali, ma non esiste amore! E come si fa per trasformare questo vuoto, come trovare questa fiamma senza fumo? Senza dubbio, è questa la domanda, vero?
Krishnamurti
L’essere umano cerca l’equilibrio fra ciò che è “il suo ideale di rapporti personali” e quello che è “possibile ottenere”. Il problema è che continuiamo a mantenere come punto di riferimento sempre il nostro ideale e finiamo col deluderci, soffrire di fronte a quello che riusciamo ad avere, non affrontiamo le situazioni reali e concrete.
In tal modo, tutte le nostre azioni ci portano all’auto-isolamento, che crea una sensazione di vuoto, un sentimento di frustrazione. Svuotati, cerchiamo di appagarci attraverso l’internet, la televisione, le chiacchiere, la lettura, l’accumulo di informazioni, la rispettabilità, il denaro, la posizione sociale e via dicendo. Ma tutto questo fa parte del processo di isolamento e, pertanto, lo rinforza.
Ci siamo abituati a dire che il problema risiede “nella famiglia”, che oggigiorno le persone non valorizzano questa istituzione. Può darsi che ”la famiglia” o “la sua assenza” provochi qualche problema in persone molto sensibili, ma
“il nocciolo del problema si trova individualmente in ciascuno di noi che, insieme, costituiamo questa famiglia”. Sappiamo molto bene che la nostra esistenza ha poco significato senza un proposito superiore, senza un rapporto edificante, senza condividere i nostri ideali, senza proseguire nella vita con la certezza che arriveremo alla fine, già vecchi, circondati dalle persone che amiamo.
Continuiamo a ripetere frasi e insegnamenti di capi religiosi, politici o intellettuali, come Cristo, Mario Quintana o Nelson Mandela ma, come dice Krishnamurti,
“siamo soltanto dei nastri magnetici che ripetono, e diamo a questa ripetizione il nome di conoscenza” . Impariamo e ripetiamo, ma la nostra vita continua ad essere superficiale e vuota.
Perché? Perché i nostri rapporti sono cosí superficiali, sterili e senza molto significato? È questo lo stato attuale della vita della maggior parte delle persone: vita sociale intensa, molti amici, etichette, beni, status, e
vuoto... un grande vuoto! .
Come fare per uscire da questa solitudine, questo vuoto, questa insufficienza, questa povertà interiore?
Proviamo questo vuoto, questo sentimento di frustrazione perché dentro di noi esiste “superficialità”, e possiamo capirlo solo quando la abbordiamo attraverso la “coscienza all’interno dei rapporti”. In pratica, questo consiste innanzitutto nella ricerca di una profonda auto-conoscenza e, in seguito, nel cercare di conoscere l’altra parte. Sono in pochi quelli che si dispongono a farlo, è troppo faticoso! La maggior parte delle persone è soddisfatta di se stessa, di come si comporta; non cerca di essere aiutata a scoprire qualcosa che possa migliorare la qualità dei rapporti:: preferisce rimanere com’è, e questa è la vera difficoltà....
Peggio ancora: “nelle nostre fasi di grande vuoto esistenziale” andiamo in cerca di amori a buon mercato e finiamo per scegliere una relazione qualunque, soprattutto quella che ci offre un piacere immediato. Cosí, per la maggior parte delle persone, la vita è un processo di isolamento, di resistenza, di adattamento a un modello; e, naturalmente, in questo processo non c’è vita, esiste solo la sensazione di vuoto, di frustrazione.
Amare qualcuno significa essere in comunione con questa persona. E comunione non significa perdere l’identità, al contrario, significa “esssere uniti in essenza, malgrado le differenze”, condividere l’essenza e comprendere le differenze, che sono appunto quelle che ci aiutano a superare la nostra temuta routine. Ma noi non conosciamo questo amore vero e cerchiamo qualcosa di nuovo, che ci soddisfi, che ci liberi dalla solitudine e dal vuoto. Una nuova sicurezza, una nuova forma di rapporti, una nuova maniera di vivere, che alla fine è ancora un processo di isolamento, cioè, finiamo per trovare
“la stessa cosa sotto un’altra forma”.
Vuoto esistenziale è vuoto spirituale; è vuoto nella vita; è mancanza di saper vivere e di adattarsi. Per venir fuori da questa condizione, l’essere umano deve andare oltre un semplice desiderio di cambiamento; è necessario comprendere gli altri e per comprendere qualcosa dobbiamo prima “amare quello che desideriamo comprendere”... Se vogliamo comprendere gli altri dobbiamo, innanzitutto, eentrare in “comunione” con loro; osservarli, guardarli, contemplarli e studiarli. Senza premura, senza ansietà, perché l’amore fra le anime è cosí intenso, cosí profondo, che nessuno, nemmeno il tempo, riesce a cancellarlo dalla nostra vita.
Cosí ha detto Lord Maitreya:
“I problemi dell’umanità sono reali, ma esiste la soluzione. La soluzione è alla tua portata. Prendi la necessità dei tuoi fratelli come misura per la tua azione e risolvi i problemi del mondo. Non esiste altro cammino. Ogni persona è un faro e divide la sua luce con i suoi fratelli. Fai brillare la tua lampada, illumina e mostra il cammino. Tutti siamo necessari. Nessuno è così piccolo o giovane da non poter prendere parte in questo Grande Piano per salvare e riabilitare il nostro mondo. Decidi di agire e sappi chee il Mio aiuto non ti verrà meno”.
(Lean Akbar)
(El Morya Luce della Coscienza)
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